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31
Lug

Legna da ardere: quale scegliere e come conservarla

Tutto quello che c’è da sapere sulla legna da ardere: quale scegliere, come accatastarla e quanto costa.

 

Con la stagione invernale ormai alle porte è il momento di pensare a fare scorta di legna da ardere per il prossimo anno.

Saper scegliere il giusto tipo di legna, come tagliarlo e accatastarlo nella maniera corretta possono farti risparmiare parecchio sul costo del riscaldamento.

Perché?

Perché la legna giusta, conservata nel giusto modo, brucia meglio e rende di più. Questo significa che con meno legna, potrai ottenere un caldo maggiore nella tua casa.

In questo articolo ti svelerò tutti i trucchi per scegliere e avere una legna super performante per la tua stufa o il tuo camino.

Partiamo!

Legna da ardere: cosa non puoi non sapere

Ci sono alcuni accorgimenti che è bene seguire sempre quando si compra e si stocca la legna nella propria legnaia.

Indipendentemente dalla tipologia di legna e dal tipo di stufa o camino che hai, il primo trucco è:

la legna deve essere asciutta!

Potrei quasi chiudere qui questo articolo: basterebbe infatti che tu seguissi questo accorgimento per vedere già un netto miglioramento nelle prestazioni della tua stufa o camino.

Però, giustamente mi faresti notare che non ti ho detto com’è la legna asciutta e come la si riconosce.

Cosa vuol dire legna asciutta?

Che l’umidità all’interno dei ciocchi di legna che si mettono nella stufa non deve superare il 15%.

Ok, mi dirai, ma come puoi capire quanto è umida la legna?

Fortunatamente esiste un semplice strumento che serve proprio a questo: l’ igrometro a denti.

L’igrometro a denti è un piccolo apparecchio a batterie delle dimensioni di un cellulare che puoi facilmente comprare nei negozi di bricolage o sulle piattaforme online, ne trovi di buoni tra i 10€ e i 30€

Per avere un’idea di com’è fatto, questo è un link a un sito che li vende: Igrometro su Amazon

Se non vuoi comprare un igrometro, avrai meno precisione nel capire quanto è umida la legna ma ci sono alcuni dettagli che ti possono aiutare nel riconoscere, più o meno, il suo livello di umidità.

La legna, infatti, è secca se:

  • NON ha pigmento verde al suo interno
  • ci sono profonde fenditure nel ciocco
  • NON ci sono muschi e licheni sulla superficie e sulla corteccia
  • NON “sfrigola” una volta accesa
  • e se si accende velocemente (purtroppo questa è una prova del 9 che puoi fare solo una volta comprata e messa nel camino)

Ma perché ti serve che la legna da ardere sia secca?

Perché così si accende più velocemente e così inizia a scaldarti prima, non spreca calore per asciugarsi prima di iniziare a bruciare, non sporca la stufa nè la canna fumaria e, infine, pesa di meno (che pagandola al peso è un bel vantaggio).

Riassumendo, la legna da ardere se asciutta:

  • costa di meno
  • scalda di più
  • ti fa spendere meno in manutenzione

Il livello di umidità corretta (a meno che non compriate legna già stagionata) si ottiene facendola stagionare per almeno due anni nella catasta prima di utilizzarla.

 

Dopo aver l’accorgimento più importante passiamo agli altri:

La legna da ardere non deve essere trattata

Indipendentemente dalla pezzatura (ossia dalla grandezza dei ciocchi) e dall’essenza (ossia il tipo di legno): non vanno bruciati legni trattati.

I legni trattati sono quelli verniciati, colorati o con sopra resine artificiali.

Il motivo per cui non vanno bruciati questi tipi di legna è che rovinano la stufa e la canna fumaria nel lungo periodo, mentre nel breve possono sprigionare fumi tossici per la tua famiglia.

Per lo stesso motivo ti sconsiglio vivamente di bruciare:

  • Scarti di lavorazione del legno
  • Rifiuti domestici
  • CARTA per accendere il fuoco

Tutte queste pratiche molto diffuse sporcano pesantemente la canna fumaria, la tua stufa o il tuo camino. E la conseguenza è che ti costringono a spendere di più per la loro manutenzione.

Lo so, sulla carta potrebbe esserti caduto un mondo, ma è così. La carta è bravissima ad incrostarsi sulla canna fumaria, esistono tavolette accendifuoco che non sporcano e costano pochissimo quindi perchè incatramarsi la canna e far felici gli spazzacamino?

 

Legna spaccata: qual è la dimensione migliore

Per avere la migliore resa nella vostra stufa, la legna andrebbe spaccata in ciocchi non più lunghi di 35cm e con un diametro (o uno spessore se è stata tagliata) che non superi i 10cm.
Alcune stufe sono più delicate o hanno una camera di combustione molto piccola, sarà quindi il rivenditore/installatore a consigliarti qual è la pezzatura più corretta.

 

Quando tagliare la legna:

Soprattutto se la tagli da solo, dal tuo bosco, ti farà piacere sapere che il periodo migliore per tagliare la legna da ardere è l’inverno. Quindi si, ci sarà da sudare ma almeno non in estate con il caldo insopportabile a peggiorare le cose.

Il motivo per cui si taglia nella stagione invernale è che è il momento in cui l’albero ha la minor quantità di clorofilla al suo interno e quindi si essiccherà più velocemente una volta tagliata.

Legna per camino: che differenze ci sono con la legna per una stufa

Per i camini valgono tutte le accortezze viste finora, quindi di differenze grosse non ce ne sono.

L’unica cosa che ti voglio farti notare è che, solitamente, i camini hanno bocche di carico e camere di combustione più grandi di quelle delle stufe; di conseguenza, potrai usare ciocchi di pezzatura (ossia di dimensione) più grossa (anche fino a 50cm di lunghezza)

Potere calorifico legna: che cos’è e perchè è bene conoscerlo

La prima domanda a cui rispondere è: che cos’è il potere calorifico della legna?

Il potere calorifico della legna ti dice quanto calore è contenuto nella legna e può quindi essere rilasciato durante la bruciatura.

Tecnicamente viene indicato come Kwh/Kg ossia quanto calore, ossia energia (Kwh), è presente in un Kg di legna.

Il potere calorifico di ogni tipologia di legna ci permette di dividerla in Legna pesante (con alto potere calorifico) e legna leggera (con basso potere calorifico).

Le piante a legna leggera hanno un potere calorifico compreso tra i 3 e i 4 Kwh/Kg, mentre quella a legna pesante hanno un potere calorifico compreso tra 4 e 6.

Questi valori si intendono misurati sulla legna secca, cioè con un’umidità inferiore al 15%.

Quando la legna è umida, il potere calorifico di ogni tipo di pianta può diminuire anche fino al 70%.

Tra le piante con basso potere calorifico troviamo:

  • Platano
  • Larice
  • Pioppo
  • Orniello

 

Mentre tra quelle con alto potere calorifico ci sono:

  • Robinia
  • Faggio
  • Abete
  • Betulla
  • Frassino
  • Cipresso

 

Ma se la legna pesante contiene più calore e quindi rilascia più calore nell’ambiente devi sempre bruciare legna pesante?

La risposta è no.

Questo perchè alcune stufe e camini preferiscono la legna leggera che brucia più velocemente.

Le essenze più pesanti, inoltre, sono difficili da reperire.

Come vedremo anche più sotto, durante la parte mite dell’inverno, che è la maggior parte, non c’è bisogno di bruciare legna pesante perché il calore prodotto da quella leggera è più che sufficiente.

Non è detto, poi, che il rapporto tra potere calorifico e prezzo sia a favore delle essenze più pesanti. Ed è una cosa di cui ovviamente devi tener conto.

 

Come accatastare la legna e come conservarla:

Per conservare e stagionare la legna, devi costruire o comprare una legnaia.

Vediamo gli accorgimenti da seguire per avere una perfetta legnaia:

Per prima cosa da ricordarsi è che la legnaia deve avere la base e le pareti areate, in modo tale che la legna non sia appoggiata direttamente a terra o contro una parete. Questo effetto potrai ottenerlo semplicemente appoggiando per terra o a parete (come base e come distanziatore dal muro) uno o più pallet di legno.

La legnaia può essere posizionata sia al chiuso che all’aperto.

Se la lasciate al chiuso deve essere posta in un locale ben areato o rischi che possa ammuffire.

Se all’aperto, invece, non deve essere esposta direttamente alla pioggia, servirà quindi una tettoia meglio se a sbalzo in modo da proteggere la legna anche dalla pioggia di traverso.

Infine la catasta di legna non deve essere compatta: questo significa che tra i vari ciocchi impilati deve poter passare dell’aria, in modo che possano asciguarsi anche quelli posti nel mezzo.

Una cosa da non fare è coprirla con teli di plastica che non la lascino traspirare.

Il meglio del meglio sarebbe avere due cataste:

  • Una per la legna già stagionata e quindi già pronta per essere utilizzata il prossimo inverno
  • Un’altra per la legna che inizia la stagionatura quest’anno e che sarà pronta per la stufa tra due anni

In questo modo, alternando le cataste, avrai sempre legna pronta all’uso!

 

Migliore legna da ardere: quali sono le essenze da usare

Partiamo dall’inizio: che cosa sono le essenze? Essenza è il termine tecnico per indicare i vari tipi di alberi e quindi i vari tipi di legna da ardere.

Sul mercato puoi trovare vari tipi di essenza: pioppo, quercia, abete, ecc… Ognuna di esse si differenzia dalle altre per il prezzo e per il potere calorifico.

Le varie essenze le possiamo dividere in due categorie:

  • Quella con un alto potere calorifico dette anche legna pesante, che costano di più e bruciano lentamente
  • Quella con basso potere calorifico, detta legna leggera, che costano un po’ meno e bruciano velocemente

Alcune stufe e camini preferiscono una tipologia di legna piuttosto che un’ altra, il tuo installatore o rivenditore di fiducia saprà dirti che legna usare per la tua stufa o camino.

La scelta di una o dell’altra tipologia di legna può anche variare in base al periodo dell’inverno.

Durante il periodo più rigido (dicembre e gennaio) è preferibile usare legna pesante, mentre nei mesi più miti vanno benissimo anche quelle leggere.

Infine, se hai un camino, di solito si predilige bruciare legna pesante così da vedere la fiamma bruciare più lentamente e più a lungo. E’ quindi una scelta “estetica” più che una scelta di reale utilità.

Le uniche essenze che non si dovrebbero mai usare, indipendentemente dalla stufa o dal camino che si ha, solo quelle ricche di Tannino.

Il Tannino è una sostanza oleosa presente naturalmente nella pianta, utilissimo per fare barche, dato che rende il legno impermeabile, ma che non va d’accordo con stufe e canne fumarie.

Il Tannino fa bruciare il legno molto lentamente, rilasciando anche molto fumo denso e appiccicoso. Questo fumo sporca sia la stufa che la canna fumaria costringendoti a molta più manutenzione del normale.

Il Tannino si trova generalmente nelle piante esotiche, tuttavia anche alcune piante nostrane ne contengono in quantità eccessiva.

La pianta nostrana che ne ha di più è il Castagno, in più  è presente, anche se in quantità minore in Quercia, Abete e Acacia.

Legna da ardere: come accenderla per avere una resa migliore

In questo paragrafo sfatiamo un mito millenario.

Reggiti forte:

Non importa che tu abbia una stufa o un camino: LA LEGNA VA ACCESA DALL’ALTO.

Ebbene si, se hai visto accendere il fuoco sempre dal basso o hai sempre fatto così, ora sai che non è il modo migliore per farlo.

Accendere il fuoco dal basso non è un delitto capitale, ma in questa chiacchierata stiamo vedendo tutti i trucchi che ti permetteranno di scaldarti di più e spendere di meno con dei semplici accorgimenti senza cambiare stufa o camino.

Quello di accendere la legna dall’alto è proprio una chicca.

Perchè è molto meglio accendere la legna dall’alto?

In questo modo la legna brucerà dall’alto verso il basso, come una candela, e in modo uniforme.

Se la bruciatura sarà uniforme, allora anche il calore che sarà rilasciato, sarà uniforme.

Questo vuol dire, a parità di legna bruciata, un calore:

  • con meno sbalzi di temperatura
  • più duraturo nel tempo
  • con meno sollecitazioni alle parti interne della stufa e del camino

 

In più, garantisce una bruciatura più pulita e meno inquinante per noi e l’ambiente.

L’accensione dall’alto non è più complicata di quella dal basso.

Basta posizionare i ciocchi più grossi in basso e quelli più piccoli più in alto fino a formare una piramide.

In cima a questa piramide vanno poi messi dei veri e propri rametti a cui dare fuoco con un cannello a gas o tavolette accendi fuoco.

Prova, e ti accorgerai subito della differenza.

Prezzo legna da ardere

Adesso che sappiamo cos’è il potere calorifico, le essenze, come scegliere, tagliare e conservare la legna, possiamo affrontare la domanda più sentita.

Quanto costa la legna?

Prima di rispondere, però, ti faccio un piccola premessa su come può essere calcolato il prezzo.

Ci sono tre modi:

  • euro al Kilo
  • euro al metro cubo
  • oppure euro al metro cubo stero

L’euro al Kilo o al quintale (100kg) è il metodo più classico. Di solito le varie essenze variano dai 0,10€/kg (10€ al quintale) per le legne leggere ai 0,20€/Kg (20€ al quintale) per quelle più pesanti.

Mi raccomando!

Dato che paghi la legna al Kg è fondamentale che quando la compri sia asciutta!

Questo perché l’acqua pesa molto e appesantisce la tua legna, facendotela pagare molto di più rispetto a quanta ne avrai una volta che si sarà asciugata.

Questo è un altro motivo per cui è fondamentale scegliere legna secca: oltre a bruciare male, costa di più!

L’euro al metro cubo è il secondo modo più diffuso in cui viene presentato il prezzo della legna.

Riguardo a questo ti faccio subito notare che un metro cubo di legna leggera è più leggero e scalda meno di un metro cubo di legna pesante!

Quindi attenzione a guardare solo la cifra! Conta molto anche l’essenza!

Altro svantaggio di pagare la legna al metro cubo è che non tiene conto che la legna è irregolare nelle sue forme e i ciocchi non sono perfettamente sagomati, quindi tra un ciocco e l’altro c’è dell’aria che occupa parte del metro cubo che stai comprando ma che non ti scalderà la casa.

Per ovviare a questo problema hanno inventato il prezzo al metro cubo stero che tiene conto degli spazi d’aria tra i ciocchi e quindi non vi fa pagare aria che non usate.

Il prezzo al metro cubo stero è, però, un’unità di misura molto usata in Inghilterra e Olanda, tuttavia da noi è quasi impossibile trovare dei rivenditori di legna che la usino.

Infine, se hai la fortuna di abitare vicino ad un bosco, allora avrai la legna al miglior prezzo, cioè gratis.

O meglio dovrai pagarla in fatica.

Ma si sa che la legna scalda tre volte: quando la raccogli nel bosco, quando la spacchi e quando la bruci.

 

Con questo ultimo consiglio, chiudiamo la nostra piccola rassegna di trucchi sulla legna per spendere meno e meglio quando la compriamo!

Ah, dimenticavo!

Esistono poi stufe che ti permettono di risparmiare fino all’75% di legna!

Sai quali sono? Scoprile nel nostro articolo dedicato a loro: Stufe ad accumulo di calore: cosa sono e perché sceglierle!

A presto!

Legna da ardere Stufe ad accumulo prefabbricate